Trovare modi innovativi per riciclare le batterie al litio: è questa la sfida principale per rendere il processo di produzione di queste batterie – usate per la ricarica di telefoni, computer e auto elettriche, di cui sono uno dei componenti chiave – davvero sostenibile. Un tassello fondamentale per la mobilità elettrica.
A questo punta il nuovo programma europeo Acrobat, che unisce le migliori competenze del mondo della ricerca per ideare un processo sostenibile per l’estrazione, dalle batterie esauste, di materie prime destinate a nuove produzioni.
Al progetto partecipa per l’Italia l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Sul riciclo delle batterie, infatti, l’Europa intende giocare un ruolo da protagonista, con l’obiettivo di recuperare oltre il 90 per cento delle materie “critiche” delle batterie litio-ferro-fosfato attraverso un processo di estrazione innovativo, a basso costo e basso impatto ambientale.
Le batterie litio-ferro-fosfato (36% della quota di mercato internazionale delle batterie) sono meno costose rispetto ad altre tipologie, perché non contengono cobalto e nichel, materiali che stanno diventando molto preziosi anche a causa dell’instabilità geopolitica internazionale. Ma trovare modi sostenibili per riciclarle è diventata una priorità. Enea si occuperà, nell’ambito del progetto Acrobat, del processo di estrazione e di recupero dei materiali elettrolitici, come ad esempio i sali conduttori e i solventi organici delle batterie esauste, per destinarli a nuovi usi per l’industria europea.
Entro il 2030 il progetto Acrobat mira a raggiungere un obiettivo di recupero annuale di 5.400 tonnellate di materiale catodico (litio-ferro-fosfato), 6.200 tonnellate di grafite e 4.400 tonnellate di elettrolita.
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Di transizione energetica abbiamo parlato anche nel White Paper di Repower sulla mobilità sostenibile, approfondisci qui.
7 marzo 2023