Ridurre a quaranta milioni di tonnellate di anidride carbonica le emissioni di gas serra: l’Italia riuscirà a raggiungere il primo tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030? Sì, secondo l’ultimo report di ACI (Automobile Club d’Italia), ENEA e CNR dal titolo Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica.
In uno scenario tendenziale che non prevede politiche incentivanti, tale traguardo lo si dovrà principalmente agli sforzi congiunti tra industria dell’auto e dell’energia, nonché ai significativi risultati già conseguiti dai veicoli a benzina e diesel in fatto di riduzione delle emissioni inquinanti.
Secondo le previsioni dello studio, nel 2030 le auto termiche rappresenteranno ancora l’82% del parco circolante, le ibride il 10%, le elettriche il restante 8%.
Un grande contributo alla riduzione delle emissioni climalteranti arriverà dall’efficientamento e dalla promozione di una mobilità elettrica, condivisa e ciclopedonale, in grado di migliorare la qualità dei trasporti e la vivibilità delle città.
Potrebbe rivelarsi fondamentale, inoltre, incrementare gli investimenti per l’eliminazione o per lo svecchiamento dei mezzi pubblici inquinanti. Nelle grandi città è già in corso la sostituzione degli autobus Diesel Euro 3, che oggi rappresentano il 60% del parco autobus nazionale, con modelli elettrici alimentati da energie rinnovabili: ogni sostituzione comporta una riduzione dei costi ambientali e sanitari pari a 24.055 euro l’anno.
ACI, CNR ed ENEA invitano infine a scongiurare il pericolo di una transizione all’elettrico che escluda le fasce di cittadini meno abbienti. Grazie agli incentivi per l’acquisto di un’automobile elettrica, in alcune Regioni d’Italia si può arrivare anche a un risparmio di 16.000 euro per modelli che, tuttavia, continuano a rivolgersi alla fascia medio alta del mercato.
27 dicembre 2019