Il limite dei 30 km all’ora, per diminuire gli incidenti sulle strade e incentivare la mobilità sostenibile e lenta: lo chiedeva, nell’ottobre 2021, una risoluzione del Parlamento europeo, spinta dall’aumento dai numeri, ancora troppo alti, di incidenti stradali (23mila nel 2020) nelle città europee. Secondo l’Europarlamento, il Paese dove c’è maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti è la Svezia (18 morti per milione di abitanti) mentre in Romania si registra il più alto tasso di mortalità (85 per milione). Per quanto riguarda l’Italia c’è stato un calo del 42% dei decessi dal 2010 al 2020, ma ancora molto resta da fare per ridurre i rischi sulle strade italiane.
Intervenire nelle città è fondamentale: il 37% dei decessi su strada in Europa, infatti, si registra nelle zone urbane (solo l’8% sulle autostrade) e l’eccesso di velocità rappresenta un fattore chiave in circa il 30% degli incidenti stradali mortali. Per questo molte città, 50 in Italia, si stanno convertendo al limite dei 30 km orari nelle zone urbane, scegliendo di promuovere modi di muoversi più sostenibili e sicuri. L’ultima, in ordine cronologico, è stata Torino, dove pochi giorni fa il Consiglio Comunale ha deciso di abbassare il limite da 50 a 30 km/h in tutte le strade della città “senza diritto di precedenza”. Ora a Torino vigono limiti di 30 km/h nei controviali, di 50 sulle altre strade e di 70 nelle strade di scorrimento; con la nuova misura, verranno create zone 30 quasi ovunque, abbassando a 50 il limite per le arterie di scorrimento.
Ma quali sono le altre città “a 30 all’ora” in Italia? La prima è stata Olbia, in Sardegna, dove dal giugno 2021 in tutte le strade cittadine si guida a 30 all’ora e sono stati sviluppati progetti per incentivare la mobilità pedonale e in bicicletta. Misure simili anche a Cagliari, sempre in Sardegna, e in Emilia-Romagna, dove sono “a 30 all’ora” Bologna, Reggio Emilia, Parma e Cesena. In Piemonte, anche Cuneo si sta attivando per diventare una città a 30 all’ora. In Lombardia, a Milano, il “Piano Aria Clima” del Comune vuole incentivare la mobilità sostenibile e le zone a 30 all’ora, e anche Bergamo vuole promuovere su tutte le strade urbane una mobilità “lenta” e più sicura.
Non mancano iniziative virtuose nel Sud Italia, tra cui spicca quella di Caserta, che promuove zone a 30 all’ora fin dal 2013. A Roma, dove solo nel 2021 gli incidenti stradali sono stati 11mila, il Comune vuole introdurre “isole ambientali” a velocità ridotta, anche per evitare i danni da buche nel terreno e conseguenti risarcimenti ai cittadini: nelle isole ambientali (saranno 69 prima del Giubileo del 2025), il limite di velocità è tra i 10 e i 30 chilometri orari e si useranno asfalti pigmentati, più chiari o colorati, anche per evitare l’eccessiva usura del manto stradale dovuta al calore.
Sul tema della sicurezza e mobilità lenta nelle città europee, trovate gli approfondimenti dello European Transport Safety Council, qui.
Per scoprire come la mobilità lenta sta cambiando il volto delle città europee, e non solo, ascolta il focus del podcast Rumors d’ambiente, “La città dei 15 minuti”, qui.
25 novembre 2022