Mobilità sostenibile nelle città italiane, la strada è ancora lunga. Il rapporto “MobilitAria” realizzato dall’organizzazione no-profit Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), che analizza i dati sulla mobilità e sulla qualità dell’aria al 2022 nelle 14 città metropolitane italiane, l’auto è rimasta protagonista degli spostamenti urbani, mentre per la mobilità attiva a piedi e in bicicletta è ancora da verificare la sua crescita nei prossimi anni. Lo studio analizza la qualità dell’aria nelle 14 principali città italiane nel 2022 e il trend delle concentrazioni di inquinanti e dei superamenti dei valori-soglia nel periodo 2006-2022. Rispetto al 2021, in quasi tutte le città, sono aumentate le concentrazioni di biossido di azoto.
Cuore del rapporto è il “Deficit di mobilità sostenibile”: un indice sintetico della distanza delle 14 città prese in esame rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione e vivibilità urbana attraverso lo sviluppo della mobilità sostenibile al 2030. Per ottenere un unico indice finale per ogni città, l’analisi ha preso in esame cinque indicatori chiave per ogni città dal trasporto pubblico alla mobilità a piedi e in bicicletta, dalla mobilità condivisa al tasso di motorizzazione fino alla ripartizione modale, vale a dire la ripartizione percentuale degli spostamenti in base ai diversi mezzi di trasporto.
La “classifica” vede come città più vicina al target 2030 Milano (-32% di deficit rispetto agli obiettivi): nonostante la bassa qualità dell’aria, infatti, il capoluogo lombardo si avvicina ai target 2030 in termini di mobilità condivisa e trasporto pubblico, ma resta molto da fare per la riduzione della motorizzazione privata e migliorare la ripartizione modale. Seguono Firenze (-47%), Venezia (-51%), Bologna (-52%), Roma (-53%), Torino (-54%), Napoli (-56%). Nella parte bassa della classifica troviamo invece Cagliari, Genova, Messina, Bari, Palermo e Reggio Calabria, agli ultimi posti soprattutto per trasporto pubblico, mobilità condivisa e mobilità attiva.
Fanalino di coda tra le 14 città prese in esame è Catania, con un deficit di mobilità sostenibile pari a -76%: principale punto debole per la mobilità sostenibile nella città siciliana, la quasi assenza di strumenti di mobilità condivisa, ma molto resta da fare anche sul fronte del trasporto pubblico e della mobilità attiva dei cittadini a piedi o in bicicletta.
Le conclusioni di CNR e Kyoto Club? Certamente le città devono fare di più, ma occorre puntare con più decisione, anche a livello nazionale, sulle città a 30 all’ora e sulle “low emission zones” nei centri urbani.
Per approfondire
La città della prossimità e dei “15 minuti” può essere la soluzione per un futuro urbano più sostenibile? Ne abbiamo parlato con Ezio Manzini, professore al Politecnico di Milano e autore di “Abitare la prossimità. Idee per la città dei 15 minuti” (Egea). Ascolta qui la puntata del podcast “Rumors d’ambiente-Alla ricerca della sostenibilità”.
27 giugno 2023