Nei mesi tra gennaio e aprile di quest’anno, nella “top ten” degli argomenti più cercati su Google dagli italiani c’era anche la sostenibilità: uno dei temi più dibattuti, trattati, citati in eventi, dibattiti, occasioni pubbliche. Ma quanto ne sanno davvero gli italiani della sostenibilità? E cosa ne pensano? Lo ha analizzato una ricerca di Adiconsum (Associazione Difesa dei Consumatori) con Unicredit: obiettivo, capire il rapporto dei consumatori con la sostenibilità e come l’interesse si trasformi poi in azioni concrete.
Il 97% degli intervistati ha dichiarato di aver sentito parlare di sostenibilità, e il 48% di ritenerlo un concetto presente nella propria quotidianità. Risultati meno incoraggianti parlando degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’Onu: il 43% degli intervistati dichiara di non averne mai sentito parlare e il 36%, pur sapendo di cosa si tratta, non ricorda quali siano.
Come viene definita la sostenibilità? Il 50% degli intervistati ha optato per “difesa dell’ambiente e utilizzo consapevole delle risorse” e il 43% per l’attenzione al soddisfacimento dei bisogni della generazione attuale senza compromettere quelli delle generazioni future. Tra i comportamenti sostenibili messi in pratica dagli intervistati, al primo posto la raccolta differenziata (83%), seguita dalla riduzione degli sprechi (77%), dall’acquisto di prodotti biologici e sfusi e dall’uso di mezzi pubblici.
Riguardo agli acquisti di prodotti sostenibili, il maggiore ostacolo è il prezzo: in alcuni settori, sottolinea la ricerca, la sostenibilità porta infatti con sé uno “stigma” relativo ai prezzi che influenza negativamente le abitudini di acquisto ma, grazie allo sviluppo di soluzioni meno costose e tecnologie più innovative, si inizia a registrare un cambiamento positivo. Il valore della durabilità dei prodotti, inoltre, può invertire la tendenza: il 47% dei consumatori è disposto a pagare di più per acquistare un prodotto sostenibile in grado di durare più a lungo. I gruppi di acquisto di prodotti di aziende sostenibili sono utilizzati, anche se saltuariamente, dal 49% degli intervistati.
Il 52% degli intervistati, inoltre, ritiene che positive abitudini di acquisto dei consumatori possa orientare le politiche aziendali alla sostenibilità, mentre il 32% pensa che le proprie scelte non influenzino il mercato. Anche le banche hanno un ruolo nel favorire la transizione ecologica, perché possono offrire prodotti di finanziamento e investimento che indirizzino verso scelte sostenibili i propri clienti: lo pensa il 49% degli intervistati, mentre il 27% sottolinea che possono avere un ruolo nella transizione ecologica adottando politiche di riduzione dell’impatto ambientale delle loro attività.
Complessivamente, conclude la ricerca, gli italiani si mostrano abbastanza consapevoli sul tema della sostenibilità; resta però ancora molto da fare affinché si passi da un’idea di sostenibilità “solo” ambientale, a un concetto di sostenibilità più ampio, un vero e proprio ecosistema in cui tutti gli attori – cittadini, Istituzioni, aziende – giocano un ruolo fondamentale.
20 settembre 2022