L’Italia fa progressi, ma non è ancora tra i Paesi “leader” nel settore delle auto elettriche: il nostro Paese si posiziona 12esimo su 20 nella classifica mondiale che vede sul podio Cina, Norvegia e Stati Uniti, seguiti da Svezia e Regno Unito. Lo certifica l’“EY EV Country Readiness Index 2023”, studio della società di consulenza EY che ogni anno esamina la preparazione dei 20 principali mercati automobilistici mondiali all’arrivo dei veicoli elettrici in base a offerta, domanda e regolamentazione.
La produzione di batterie (74% degli investimenti a livello mondiale in questo comparto) e il controllo della catena di fornitura sono fattori chiave per il successo della Cina in questo comparto, insieme alla crescita della domanda (il 58% dei consumatori cinesi intervistati per lo studio prevede di acquistare un veicolo elettrico come prossimo veicolo, rispetto alla media del 41% degli altri mercati) e agli investimenti in infrastrutture di ricarica. La Cina rappresenta il più grande mercato di veicoli elettrici a livello globale in termini di volume assoluto. In Norvegia il tasso di adozione dei veicoli elettrici sale all’81%, il più alto al mondo, grazie ai continui e generosi incentivi e al PIL pro capite relativamente elevato, che rende più convenienti le auto elettriche. In Norvegia, l’83% dei veicoli lanciati tra il 2022 e il 2027 saranno elettrici, la percentuale più alta al mondo. Nel frattempo, Stati Uniti, Germania e Svezia mantengono i loro punti di forza nel settore manifatturiero, negli investimenti e nella diffusione dei consumi.
Gli Stati Uniti salgono nettamente in classifica, dal settimo al terzo posto. Fattore chiave sono state le innovazioni nei modelli di auto e più convenienza derivante dalla razionalizzazione della produzione, dalla maggior offerta e da incentivi statali. Gli Usa ora rappresentano l’11% della produzione di auto elettriche, dopo la Cina (55%).
L’Index rileva poi il calo della Germania, dal quarto posto dell’anno scorso al sesto quest’anno, soprattutto a causa della diminuzione degli incentivi e a una rete di ricarica non abbastanza capillare: il rapporto tra veicoli elettrici e stazioni di ricarica in Germania è infatti pari a 26 a uno, inferiore a quello di Paesi Bassi (quattro a uno), Italia (dieci a uno) e Francia (13 a uno).
Arriviamo all’Italia: pur avendo la terza percentuale più alta di intervistati che desiderano acquistare un veicolo elettrico come prossima auto (43%), l’Italia continua a restare indietro rispetto ad altri Paesi europei, attestandosi al 12° posto. Questo è dovuto soprattutto, secondo lo studio, alle carenze ancora esistenti nell’infrastruttura di ricarica e a un ecosistema energetico che necessita di miglioramenti. A pesare, infine, è anche l’inflazione, che riduce il potere d’acquisto rendendo più difficile per gli italiani acquistare un’auto elettrica.
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18 ottobre 2023