3.800 euro a famiglia: è quanto si potrebbe risparmiare affidandosi alla mobilità condivisa, secondo il rapporto “Future Ways” della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, presentato a Rimini in occasione del Forum Nazionale della mobilità condivisa.

Una transizione dalla mobilità tradizionale e privata a quella “in sharing” farebbe bene all’ambiente, alla vivibilità dei centri urbani e anche al portafoglio, consentendo di ridurre sensibilmente i costi legati ai trasporti. Secondo il rapporto, le famiglie italiane potrebbero risparmiare fino a 3.800 euro l’anno sfruttando un sistema integrato di trasporto con treni, metropolitane, tram, autobus, noleggio e servizi di mobilità condivisa.

Oltre ai vantaggi economici, una maggiore diffusione della sharing mobility permetterebbe di ridurre le emissioni di gas serra, liberando le città da circa 4,5 milioni di automobili e rendendole più sostenibili: un aumento del 30% della mobilità condivisa consentirebbe una riduzione delle emissioni di 18 milioni di tonnellate, superando metà del target nazionale di riduzione previsto per il 2030 e migliorando la qualità della vita nelle città italiane.

Ad ora, in Italia, la mobilità privata è ancora preponderante (83% degli spostamenti) rispetto a quella condivisa (17%); il numero di automobili è passato da 6,3 milioni nel 1966 a 40,9 milioni nel 2023, mentre il trasporto pubblico ha registrato un calo nei passeggeri/km dal 1990 al 2023. Invertire la tendenza è possibile? Sì, a patto di investire di più nel trasporto pubblico, colmando i divari territoriali soprattutto tra Nord - dove città come Milano offrono fino a 20.000 posti su mezzi pubblici/km per abitante all’anno-, e Sud, dove questa media scende a 2.528 posti/km. 

Il rapporto Future Ways indica poi sei azioni prioritarie per invertire la rotta e incentivare la mobilità condivisa:

  • Integrare i servizi di mobilità condivisa in un sistema unico e sinergico.
  • Riformare il quadro normativo, adottando leggi innovative.
  • Riallocare le risorse pubbliche, favorendo la mobilità condivisa rispetto a quella personale.
  • Ripensare lo spazio urbano, creando un ambiente favorevole alla coabitazione di diversi mezzi di trasporto.
  • Focalizzarsi sulla mobilità quotidiana e locale, massimizzando i benefici ambientali e sociali.
  • Coinvolgere aziende e comunità, con le imprese impegnate nel mobility management e società del Terzo Settore attive nel trasporto sociale.

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22 novembre 2024