La mobilità sostenibile fa bene alle città, alle persone e al pianeta; eppure, sembra difficile adottarla su larga scala, e i progressi restano lenti: ad ora, il 70% dei chilometri nelle aree urbane viene ancora percorso con auto private, mentre il settore dei trasporti contribuisce ancora al 25-40% delle emissioni di anidride carbonica a livello globale, in costante aumento dal 1990.
Cosa fare, dunque? Secondo il quinto rapporto Arthur D. Little (ADL)/ POLIS Future Mobility, l’adozione di otto soluzioni ad alto impatto potrebbe trasformare la crescita della mobilità sostenibile raddoppiando potenzialmente la quota della mobilità sostenibile dal 30% circa al 60% dei chilometri passeggeri (PAX) nel prossimo decennio.
Sviluppato dalla società di consulenza ADL in collaborazione con POLIS, rete europea di autorità locali che promuove la mobilità sostenibile, il rapporto indica cosa dovrebbero fare gli attori chiave — autorità di trasporto a livello locale, regionale e nazionale; fornitori di servizi di mobilità pubblica e privata; fornitori del settore dei trasporti e investitori — per accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile.
Ecco, in breve, le otto soluzioni:
- Politiche di mitigazione del cambiamento climatico - adottare un approccio politico più integrato, mettendo a sistema l'elettrificazione con altre azioni per massimizzare l’impatto.
- Attuare azioni per promuovere le “Città della Prossimità” (la cosiddetta “città dei 15 minuti”) per progettare città più umane e accessibili
- Trasporto pubblico – Sviluppare piani multimodali per incoraggiare l'uso dei mezzi pubblici al posto dell’auto privata.
- Nuovi servizi di mobilità (micro, condivisa e su richiesta) – Occorre maggiore collaborazione tra autorità locali e regionali e nuovi fornitori di servizi di mobilità per creare e sviluppare ecosistemi di mobilità condivisa, combinando il trasporto pubblico e la nuova mobilità
- Mobility-as-a-Service (MaaS, l'integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato accessibili grazie ad un unico canale digitale) – Il rapporto suggerisce di adottare un approccio coordinato, per inquadrare con tutti gli attori coinvolti le soluzioni che supportano gli obiettivi della politica di mobilità.
- Mobilità autonoma – Anticipare l'introduzione dei veicoli autonomi e considerare casi d'uso specifici che aumentino la sostenibilità.
- Domanda di mobilità – Promuovere cambiamenti di comportamento attraverso una combinazione di regolamentazione e cambiamento culturale.
- Finanziamento della mobilità – Ottimizzare l'efficienza e l'efficacia dei finanziamenti e diversificare le fonti di finanziamento per gli operatori.
Nessuna delle soluzioni, singolarmente, ha un impatto superiore al 15%: serve un approccio coordinato e integrato per garantire la transizione alla mobilità sostenibile. Secondo il rapporto, esiste anche un ampio divario tra teoria e pratica: l'81% dei leader della mobilità interpellati considera queste soluzioni importanti, ma meno del 60% è fiducioso riguardo alla loro attuazione nel breve termine, a causa di sistemi di mobilità ancora obsoleti. Proprio per questo, conclude il rapporto, servirebbe maggiore coordinamento tra attori diversi, pubblici e privati, per colmare questo divario e trasformare il potenziale della mobilità sostenibile in realtà.
Tra mobilità elettrica e città dei 15 minuti, come saranno le città del prossimo futuro? Filippo Solibello ne ha parlato con Massimo Labra, docente di biologia vegetale all’Università di Milano e fondatore di “Futuro delle Città”, per il podcast “Rumors d’ambiente”: ascolta la puntata qui.
4 ottobre 2024