I Mondiali di Russia 2018 stanno volgendo al termine: la squadra di casa si può ancora aggiudicare la Coppa del Mondo di calcio, mentre sicuramente per inquinamento e politiche di mobilità sostenibile il Paese ospitante non raggiungerà, almeno a breve, risultati particolarmente buoni.
Da un recente studio di Greenpeace "Living. Moving. Breathing. Ranking of European Cities in Sustainable Transport" che analizza la qualità dell’ambiente e dei trasporti urbani in tredici città europee, emerge che Mosca è la più inquinata delle metropoli europee, appena prima della nostra Roma.
I parametri analizzati dal rapporto sono 5: trasporto pubblico, sicurezza stradale, qualità dell'aria, politiche per la mobilità e infrastrutture dedicate a ciclisti e pedoni. Mosca si posiziona 12esima nella classifica generale, bocciata non solo per l'eccessivo inquinamento, ma anche per la carenza di sistemi di mobilità per chi si muove a piedi e in bicicletta.
Uno dei problemi principali, secondo gli esperti, è rappresentato dall’enorme traffico di mezzi ancora alimentati da combustibili fossili. Mosca sembra ancora lontana dall’obiettivo comune a tutti i Paesi europei di riduzione delle emissioni e di messa al bando dei veicoli più inquinanti a favore di una mobilità più verde e sostenibile: su circa 4 milioni di auto in circolazione, le elettriche sono appena 281 unità (dati 2017).
La capitale russa si riprende invece per quanto riguarda i servizi di trasporto pubblico: un secondo posto, dopo Zurigo e a pari merito con Vienna, Parigi e Budapest, dovuto forse anche al costo dei biglietti pubblici particolarmente conveniente.
L’unica città europea posizionata ancora peggio di Mosca per quanto riguarda mobilità sostenibile e sicurezza stradale è proprio Roma: la nostra capitale si distingue in negativo anche per mobilità pedonale e ciclistica e disponibilità di aree verdi.
Qui puoi leggere la ricerca completa di Greenpeace.
13 luglio 2018