Un materiale con caratteristiche uniche, che potrebbe segnare in positivo il futuro delle auto elettriche, abbassando i tempi di ricarica fino a cinque minuti: si tratta del niobio, che potrebbe essere usato per gli anodi delle batterie, rendendole più leggere, efficienti e veloci nella ricarica. Il resto della struttura rimane uguale a quella delle batterie già usate nel nostro smartphone o nei veicoli elettrici, ma l’aggiunta di niobio negli anodi può fare una grande differenza: la capacità di immagazzinamento nelle batterie che usano questo nuovo materiale è tre volte superiore a quella di batterie “tradizionali” e i tempi di ricarica fino a dieci volte più veloci.
Il niobio viene estratto soprattutto in Brasile, ed è proprio nel Paese sudamericano che Echion Technologies, nata nei laboratori di ingegneria dell’Università di Cambridge, e la brasiliana CBMM, hanno inaugurato il primo stabilimento di produzione di massa di materiali anodici attivi ad alta percentuale di niobio. La fabbrica, con sede ad Araxà, punta a produrre 2.000 tonnellate all’anno di questo materiale, una quantità che permetterebbe di produrre annualmente circa 1 GWh di celle agli ioni di litio.
Ricarica rapida, addirittura di 5 minuti, elevata densità energetica e allungamento del ciclo di vita delle batterie fino a 10mila cicli: questi i vantaggi offerti dall’aggiunta del nuovo materiale, secondo Echion e CBMM. Lo svantaggio? Il prezzo, per ora molto più alto rispetto alla grafite, ma i produttori sperano, grazie alla diffusione della tecnologia, che anche questa sfida possa essere superata. La prima vettura (un prototipo) ad avere finora usato una batteria al niobio è dell’inglese Nyobolt: si tratta di un’auto sportiva in grado di ricaricarsi in soli 6 minuti, realizzata grazie alla collaborazione con Callum e con il designer Julian Thomson, che ha disegnato le linee della Lotus Elise.
3 dicembre 2024