Tutte le informazioni sull'evoluzione delle tecnologie, delle infrastrutture, dei veicoli e del mercato, dai dati più recenti sulla mobilità elettrica in Italia e nel mondo, agli scenari sulle smart cities globali: è online la seconda edizione del White Paper di Repower, rapporto sullo stato della mobilità elettrica.

Oggi raccontiamo la prima sezione, “Presente e Futuro delle auto elettriche”, in 4 punti:

  • 2020, anno della svolta: con l’avvicinarsi del 2020, anno scelto da molte case automobilistiche per entrare definitivamente nel mercato della mobilità elettrica, e 90 miliardi di dollari complessivamente investiti per Ricerca e Sviluppo nel settore della e-mobility, i prossimi due anni saranno un momento cruciale. Da Audi e BMW, da Citroen a Volkswagen e Hyundai, i principali player dell’auto sono in prima linea: anche il Gruppo FCA, da sempre restio nell’investimento sulla mobilità elettrica, secondo il Financial Times abbandonerà le motorizzazioni diesel entro il 2022, introducendo modelli elettrici e ibridi per Ferrari, Maserati e Alfa Romeo.
  • I principali modelli disponibili in Italia: sono ancora pochi i modelli completamente elettrici disponibili nel nostro Paese, circa una decina. Con alcune novità in arrivo da aziende orientali – Kia e Hyundai – dopo la metà dell’anno.
Tra i modelli più diffusi, la Model S e Model X di Tesla, la Renault Zoe, BMW i3, Volkswagen eGolf e la Smart fortwo elettrica.
  • Più auto elettriche, più guida autonoma: la diffusione della e-mobility darà maggior impulso ai sistemi a guida autonoma, permettendo di superare la complessità di gestione che le auto termiche comportano. Aspettiamoci quindi taxi e camion automatici, prenotabili via app e che possono portare a destinazione passeggeri e merci in modo autonomo. Ma anche cruscotti 
con volante retraibile e sedili girevoli in modo da ricreare una sorta di salotto all’interno dell’auto. O futuristici “store
” che si muovono in autonomia su 4 ruote per raggiungere i clienti. A Milano, è atteso per il 2019 il primo bus a guida autonoma ed elettrico, dalla zona Ripamonti alla Fondazione Prada.
  • Punti di ricarica, servono strategie disruptive: le batterie saranno sempre più capienti, serviranno quindi sistemi di ricarica sempre più capillari e distribuiti. La chiave di volta è il cambio di mentalità che porti il driver elettrico a ricaricare mentre fa altro, ossia mentre va al supermercato, in palestra, al cinema o a casa se ha un box. Sempre di più si investirà nella ricarica rapida e in punti di ricarica sul territorio, ma è importante pensare
a anche uno scenario disruptive, con soluzioni senza cavo che possano ricaricare le auto nei box o addirittura in movimento. Campo libero per l’innovazione, dunque!

Nelle prossime settimane, Homo Mobilis dedicherà al White Paper altri articoli di approfondimento su ognuna delle sezioni. Leggi il rapporto completo.

26 aprile 2018