Il secondo capitolo del White Paper di Repower sulla mobilità sostenibile e i veicoli elettrici affronta il tema della crisi energetica e delle implicazioni per la mobilità elettrica. Ve lo raccontiamo in 4 punti:
Unione Europea e dipendenza energetica
Il conflitto ucraino ha imposto una riflessione sull’approvvigionamento energetico dell’Unione Europea, mostrando la “fragilità” energetica dell’Europa e la sua dipendenza da Paesi terzi, soprattutto la Russia da cui nel 2021 la UE ha importato il 72% dei combustibili fossili. La UE ha cercato una soluzione alla crisi grazie alla diversificazione delle fonti: l’importazione di GNL (Gas Naturale Liquefatto)da altri Paesi, ma anche misure finanziarie che fissino un tetto al prezzo del gas (puoi approfondire qui).
Efficienza e rinnovabili: la chiave per l’indipendenza energetica
C’è almeno una buona notizia nella crisi energetica dell’ultimo anno: l’aumento nel mix energetico della quota coperta dalle fonti rinnovabili, anche per la ricarica di auto elettriche. Secondo il rapporto IEA “Renewables 2022”, nei prossimi 5 anni il mondo aggiungerà tanta energia rinnovabile quanta ne ha installata negli ultimi 20 anni: una crescita di 2.400 gigawatt tra 2022 e 2027, superando così il carbone come principale fonte di generazione di elettricità. E le rinnovabili sono destinate a diventare la principale fonte di elettricità globale entro inizio 2025. Oltre all’Europa, la revisione al rialzo nei prossimi 5 anni include anche Cina, Stati Uniti e India. Altro aspetto chiave è l’efficienza energetica, aumentata nel 2022 (+2% sul 2021 a livello globale) perché le politiche dei governi hanno risposto all’aumento del prezzo con un uso più saggio dell’energia.
Prezzi elevati e mobilità elettrica: la soluzione è la ricarica domestica?
Per il 51% degli e-driver europei la ricarica dell’auto elettrica attraverso la propria stazione di ricarica domestica resta la soluzione privilegiata, secondo un sondaggio PwC che ha coinvolto 4.600 e-drivers di 7 Paesi europei, mentre solo il 22% predilige la ricarica da colonnine pubbliche. La ricarica domestica è più comoda e costa meno, quindi si candida ad essere la soluzione per gli e-driver che hanno visto i prezzi dell’elettricità impennarsi nell’ultimo anno. Il mercato però si sta muovendo anche per diversificare l’offerta, con canoni mensili “flat” a tariffe simili a quelle domestiche: un’altra soluzione per chi sceglie l’elettrico ma deve fare i conti con la volatilità del costo della commodity.
Città: la mobilità urbana ai tempi della crisi
Anche la mobilità urbana, prima a causa del Covid e poi della crisi energetica, sta vivendo un periodo di grande evoluzione. In poche parole: spinti da costi di gestione sempre più elevanti, gli abitanti dei centri urbani scelgono per i loro spostamenti sempre meno l’auto, preferendo bici, soluzioni di microbilità e piedi. Le principali tendenze per la mobilità urbana? Sicuramente la “Città 30”, e il tema della sicurezza che emerge dall’incontro-scontro tra l’aumento del numero dei mezzi di micromobilità e le auto. In Italia, a giugno 2023, Bologna sarà la prima grande città in cui non sarà possibile superare il limite di 30 km/h nella maggior parte del territorio urbano. Anche Olbia e Ascoli Piceno stanno considerando questo modello, e Milano dal 2024 ha in programma di imporre alle auto di viaggiare con un limite di 30 km/h in gran parte della città. Si accompagna a questa tendenza l’aumento dell’uso di biciclette e soluzioni di micromobilità come monopattini e car sharing. E anche le aziende stanno ripensando la mobilità: in Europa l’87% delle aziende di logistica utilizza cargo bike nelle proprie flotte di consegna.
Vuoi approfondire i macrotrend sulla mobilità e gli effetti della crisi energetica? Non perdere la video intervista a Simone Franzò, Direttore dell’Osservatorio Energy&Strategy del Politecnico di Milano, qui.
14 marzo 2023