Batterie, materie prime, magneti: la mobilità elettrica è un settore ad alto livello tecnologico, una vera e propria “palestra” per gli innovatori. Il terzo capitolo del White Paper di Repower sulla mobilità sostenibile si concentra proprio sui trend tech su cui stanno lavorando aziende, innovatori e start up di tutto il mondo: ecco i tre ambiti “tech” da tenere d’occhio, che potrebbero fare la differenza nello sviluppo della mobilità sostenibile.

Materie prime ed economia circolare

Per una batteria da 60kWh agli ioni di litio sono necessari 6 kg di litio, 8 kg di cobalto, 29 Kg di nichel. Oltre a rame, alluminio, ferro, manganese, grafite: se al 2030 il numero di batterie per veicoli elettrici crescerà di almeno 6 volte, allora si capisce la portata della sfida della carenza di materie prime in Europa. Le possibili soluzioni? IL recupero delle materie prime: come fa Hydrovolt, joint venture norvegese-svedese che ricicla pacchi batterie nell’impianto di Fredrikstad (Norvegia), con una capacità di trattamento di 12.000 tonnellate di pacchi batteria all’anno (circa 25.000 batterie di auto elettriche). L’azienda sostiene di poter recuperare il 95% dei materiali utilizzati in una batteria, tra cui plastica, rame, alluminio e la “massa nera”, contenente nichel, manganese, cobalto e litio. Anche alcune aziende minerarie si stanno attivando per costruire impianti di riciclo delle batterie di auto elettriche.

Magneti permanenti: il lato nascosto del motore elettrico

Non solo minerali come litio e cobalto: nei motori elettrici ci sono anche le “terre rare”. Di cosa si tratta? Sono componenti dei magneti permanenti usati per il funzionamento del motore. I più comuni sono i magneti al neodimio-ferro-boro, minerali difficili da reperire in Europa, e ancor più da trasformare. Il 98% dei magneti di terre rare usati in Europa è di provenienza cinese, per questo a livello europeo si stanno cercando metodi per riciclare e lavorare in modo sostenibile i magneti, garantendo così autosufficienza all’industria europea. Un esempio è il progetto di ricerca SUSMAGPRO, acronimo di Sustainable Recovery, Reprocessing and Reuse of Rare Earth Magnets in European Circular Economy, progetto europeo per il recupero dei magneti: si basa su una nuova tecnologia sviluppata dall’Università di Birmingham, che utilizza l’idrogeno per scomporre i magneti usati in una polvere di lega da rigenerare, puntando a sviluppare una filiera di riciclo per i magneti di terre rare nel nostro continente.

Stato solido: le batterie del futuro?

Tra le innovazioni tecnologiche più promettenti per le auto elettriche c’è lo sviluppo della tecnologia allo stato solido, considerata la prossima generazione di batterie agli ioni di litio perché promette densità energetiche più elevate (quindi maggiore autonomia con lo stesso volume di batteria), ricarica più veloce, ciclo di vita maggiore e costi più bassi per le celle.

Vuoi approfondire il tema dello storage di energia per la mobilità sostenibile? Non perdere la videointervista a Matteo Mazzotta, CEO di Green Energy Storage, qui.

 Di batterie abbiamo parlato anche su Rumors d’ambiente, il podcast di Repower che vi racconta i migliori innovatori, startup e invenzioni sostenibili: ascoltalo qui.

28 marzo 2023