Nel novembre 2014, tutte le dimore associate a Relais & Châteaux - l’associazione di 580 hotel e ristoranti di tutto il mondo, gestiti da imprenditori indipendenti - si riunirono a Parigi per firmare il Manifesto di Relais & Châteaux: venti impegni per la sostenibilità, condivisi da tutti gli Chef e i Maître de Maison dell’associazione. Il documento presentava un’idea di esperienza di viaggio, e anche una visione del mondo, che sette anni dopo, si è dimostrata antesignana di un nuovo concetto di sostenibilità. Ambientale, ma non solo.
Un nuovo Rinascimento che mette al centro l’armonia tra persone e territori, attraverso il supporto alle comunità e tradizioni locali; la promozione dell’agricoltura biologica; la conservazione della biodiversità; la promozione delle tradizioni, dei cibi locali e dei mestieri artigianali. In poche parole, “un mondo più umano”.
Di questa visione, e del futuro dell’esperienza turistica legata alla sostenibilità, abbiamo parlato con Danilo Guerrini, Presidente della Delegazione Italia di Relais & Châteaux, che ha appena avviato una partnership con Repower per la promozione della mobilità elettrica nelle dimore italiane.
Siete stati pionieri di un modo di viaggiare fondato su esperienze speciali, qualità dell'accoglienza e valorizzazione del territorio. Quali sono i prossimi obiettivi?
Relais & Châteaux nasce nel 1954 dall’intuizione di otto pionieri, albergatori e ristoratori, per promuovere un approccio “lento” alla scoperta del territorio, basato sulla scoperta di tradizioni, eccellenze e prodotti locali. Da allora l’associazione è evoluta fino a contare 580 dimore in più di 60 Paesi. Oggi ci sono 148 Routes du Bonheur nel mondo, itinerari di scoperta che ricalcano lo spirito delle origini.
Pur con tutte le differenze rispetto al dopoguerra, ci troviamo di nuovo in un momento di ripartenza. La pandemia ci ha costretti a riflettere sull’importanza della sostenibilità; il Manifesto del 2014 ha anticipato una serie di impegni concreti per un mondo migliore, oggi ancor più attuali. Nei prossimi anni continueremo a conservare le nostre radici per costruire il futuro, attenendoci ai principi di quel Manifesto, visionario perché metteva al centro la persona e un concetto di sostenibilità a tutto tondo, in cui ogni dimora si impegna a valorizzare e rispettare il territorio circostante.
Relais & Châteaux in Italia: come si posiziona il nostro Paese rispetto alla rete di strutture Relais & Châteaux a livello internazionale?
Rispondo con i numeri: con 49 dimore (38 hotel e 11 ristoranti da 2 o 3 stelle Michelin) la Delegazione Italia è la terza per ampiezza dopo Francia e Nord America (USA e Canada), e tra le mete più ambite dai nostri ospiti. A novembre 2022 il primo Congresso in presenza dopo la pandemia si terrà proprio in Italia, a Venezia, con la partecipazione di 580 associati da tutto il mondo.
Qual è la vostra visione di sostenibilità e i vostri progetti su questo fronte?
Sostenibilità, rispetto e valorizzazione dei luoghi sono capisaldi della nostra filosofia: ogni dimora si impegna ad agire con iniziative di tutela e promozione del territorio. Ridurre gli sprechi nei consumi e in cucina, sfruttare fonti di energia rinnovabile, ridurre o eliminare l’uso di plastica sono tra le nostre buone pratiche. Alcuni associati italiani, come Bellevue Syrene e Don Alfonso 1890, hanno aderito al progetto Hotel Rifiuti Zero, che promuove comportamenti ecologicamente virtuosi. Abbiamo diverse iniziative legate alla cucina etica, con Ethic Ocean e Slow Food, per la protezione della biodiversità.
Anche la mobilità sostenibile è un tema chiave per un’associazione che promuove un modello di viaggio lento alla scoperta delle tradizioni autentiche del territorio. Molte dimore propongono biciclette e auto elettriche agli ospiti e utilizzano per i mezzi di servizio soluzioni più sostenibili. Borgo San Felice in Toscana (di cui Guerrini è Maitre de Maison, ndr), è un esempio di sostenibilità a 360 gradi: dal recupero del borgo storico all’uso di fonti rinnovabili; dalla protezione della biodiversità, con arnie che seguono le fioriture stagionali nella tenuta, ai progetti di responsabilità sociale come Orto Felice per l’inclusione professionale di persone con disabilità che proprio da Relais & Châteaux ha appena ricevuto il Sustainability Trophy 2022.
Cicloturismo e e-bike stanno vivendo un forte sviluppo. Come avete colto questa opportunità?
Il cicloturismo si sposa perfettamente con la nostra visione di vacanza come momento di benessere a tutto tondo, dall’alimentazione allo sport. Diversi associati in Italia e nel mondo stanno cogliendo questa opportunità, e sul nostro sito, nella sezione Inspire me si trovano tutte le dimore che offrono esperienze in MTB o in e-bike.
Cosa vi aspettate dalla partnership con Repower sulla mobilità sostenibile?
Più del 30% dei nostri ospiti nel 2021 è arrivato con auto elettrica: siamo felici di avviare la partnership con Repower, che condivide il nostro approccio e la nostra missione di promozione di stili di viaggio più sostenibili. Servirà poi da ulteriore incentivo per i nostri associati ad introdurre postazioni per la ricarica di auto elettriche ed e-bike. Insieme potremo promuovere sempre più iniziative “on the road”, come le Routes du Bonheur, sviluppare nuovi itinerari e ampliare la gamma dei servizi offerti agli ospiti Relais & Châteaux, consapevoli e sensibili a tematiche etiche e ambientali.
Il settore turistico nei prossimi anni: quali i principali trend?
L’Italia è il Paese più sognato dai turisti, soprattutto provenienti dagli Usa. La voglia di muoversi, acuita dalla pandemia, è una grande opportunità, perché l’Italia non è solo un luogo, ma uno stile di vita improntato alla bellezza e una garanzia di esperienze genuine. E l’autenticità, anche nei rapporti umani, è la chiave di volta della nuova esperienza di viaggio. Non ci si accontenta più di esperienze standardizzate: cerchiamo emozioni autentiche, sapori e profumi memorabili, ma semplici e veri. Meno mete di massa e più viaggi consapevoli; lusso sostenibile ed esperienze ibride e appaganti, dalla cucina gourmet che incontra la natura “wild”, fino al glamping. È il nuovo turismo: mangiare in un ristorante stellato e ammirare il tramonto da una collina.