Una storia dal sapore antico, una visione orientata al futuro: Cantina Frentana di Rocca San Giovanni (Chieti), cooperativa nata nel 1958, è stata antesignana dello sviluppo della cooperazione vitivinicola nella zona di Chieti. Ma se la storia è nel DNA della Cantina, lo è anche l’innovazione, fin dalle origini, con la costruzione di una torre vinaria per la lavorazione dell’uva, che usava il principio, molto innovativo per l’epoca, della movimentazione per caduta. Un metodo che limitava l’uso di pompe ed è considerato ottimale per avere vino di ottima qualità.

Cantina Frentana continua la sua storia di qualità, innovazione e valorizzazione del territorio puntando ora anche sulla mobilità sostenibile. In partnership con Repower, ha lanciato infatti “Frentana Bike”: cinque itinerari per scoprire dove nasce il vino ideato da Cantina Frentana, con 8 stazioni di ricarica BITTA per e-bike, che favoriranno il turismo della zona permettendo ai clienti delle strutture associate di accedere gratuitamente al servizio di ricarica. Il progetto invita alla scoperta di un’area di grande bellezza, a pochi passi dal mare e dalla Via Verde della Costa dei Trabocchi. Ce lo racconta il direttore di Cantina Frentana, Felice Di Biase.

Quali sono i vostri punti di forza?

Sicuramente essere una Cantina Cooperativa, parte fondamentale dell’economia del territorio di diversi Comuni. Proprio Cantina Frentana si è fatta promotrice di un progetto di supporto alla mobilità sostenibile e al cicloturismo, decisamente originale in Abruzzo. Un punto di forza importante che permette, facendo sistema con i tanti partner coinvolti, di promuovere il nostro territorio.

Come è nato il progetto Frentana Bike?

Frentana Bike è nato un anno fa, in piena pandemia, dal desiderio di far conoscere le bellezze naturali e le testimonianze storiche e artistiche locali. Abbiamo pensato al turismo sostenibile e in particolare alla bicicletta come mezzo di scoperta del territorio in tutti i suoi aspetti: enogastronomia, natura, cultura. Con due obiettivi principali: la destagionalizzazione delle presenze turistiche e la scoperta delle aree collinari interne. Questoper valorizzare le eccellenze enogastronomiche tipiche e aumentare la consapevolezza della popolazione sulle potenzialità di questi luoghi.

Cosa vi aspettate dalla partnership con Repower?

Con Repower vogliamo costruire un futuro sostenibile e fare da esempio affinché altre attività intraprendano un percorso sostenibile. Un territorio, infatti, non si promuove da solo, ma attraverso la collaborazione di tutti i partner presenti.

Mobilità sostenibile, made in Italy e accoglienza di qualità: perché è un mix vincente?

Perché è un progetto che riguarda tutti: gli itinerari coinvolgono sia i ciclisti meno esperti che preferiscono la pedalata assistita sia i più esperti; inoltre, il progetto mette in rete piccole e medie aziende famigliari locali, rappresentative del territorio.

Quali sono le strutture coinvolte?

Abbiamo una rete di collaborazioni agili, formata da una ventina di partner fondatori che rappresentano le diverse categorie interessate: alberghi, campeggi, B&B, a cui abbiamo fornito in alcuni casi anche le stazioni di ricarica per e-bike. Nei prossimi due-tre anni puntiamo a coinvolgere tutti o quasi gli operatori locali.

                                                                                                                                20 luglio 2021