Lucifero, scacciato dal Paradiso, riuscì a rubarne un lembo e condusse con sé sulla terra questo brandello dell’Eden formando il golfo di Napoli. Addolorato da questa perdita, Gesù Cristo cominciò a piangere versando lacrime proprio sul Vesuvio; da queste lacrime nacquero un’uva e un vino preziosi: il Lacryma Christi.
Viene da questa antica leggenda la storia del vino prodotto sulle pendici del Vesuvio, il vulcano simbolo di Napoli. L’azienda Sorrentino Vini continua la produzione di questo vino dalle origini antiche, combinando attenzione alla tradizione, visione contemporanea e impegno a favore della sostenibilità, con metodi di coltivazione biologica e iniziative a favore della mobilità elettrica. Uno dei titolari, Giuseppe Sorrentino, ci ha raccontato la visione di sostenibilità e la grande tradizione di questa azienda vinicola campana.
Quali sono i vostri punti di forza?
Siamo un’azienda famigliare alla terza generazione: per noi l’attenzione alla tradizione è fondamentale. Allo stesso tempo però siamo attenti all’innovazione: combiniamo tecniche di coltivazione tradizionali e metodi sperimentali per ottenere prodotti migliori. A questi aspetti si aggiungono la conduzione biologica, la grande biodiversità del territorio, la peculiare posizione geografica che permette di vivere un’esperienza di relax, gusto e qualità.
Che servizi speciali offrite ai vostri clienti?
Dalla visita guidata in azienda, dove è possibile vedere anche un piccolo museo di civiltà contadina, a passeggiate a cavallo e lezioni di cucina, fino al nostro “wine trekking”, che permette di conoscere a fondo il territorio vesuviano legato al mondo vitivinicolo accompagnati da guide vulcanologiche del Parco Nazionale del Vesuvio. Si tratta di una passeggiata adatta a tutti, di circa 4 km: tre ore di cammino, con 10 soste per visitare colate laviche, vigneti storici e contemporanei e le nostre arnie.
Mobilità sostenibile e made in Italy di qualità: perché è un mix vincente?
Il made in Italy, per la sua attenzione al territorio e alle risorse naturali, si sposa particolarmente bene con le esigenze di un viaggiatore attento alla sostenibilità, ma che allo stesso tempo vuole vivere una vacanza di relax alla scoperta del territorio. La mobilità sostenibile permette inoltre di vivere in maggiore armonia con l’ambiente, e questa secondo noi non è più una scelta, bensì un percorso obbligato.
Qual è il vostro impegno nei confronti della sostenibilità?
Dal 2004 siamo azienda biologica certificata: facciamo solo diserbo meccanico e vinifichiamo i nostri vini secondo i metodi biologici; produciamo bio compost con i materiali di risulta della potatura. Recuperiamo le acque piovane ad utilizzo agricolo e agrituristico, e abbiamo installato BITTA di Repower per la ricarica di veicoli elettrici. Il prossimo progetto riguarda il cicloturismo: la nostra posizione geografica permette infatti ai cicloturisti di visitare agevolmente le aree di interesse del territorio circostante; ci stiamo quindi attrezzando per poter noleggiare e ricaricare biciclette a pedalata assistita.
Quali vantaggi vi ha portato la partnership con Repower?
La qualità del servizio, ma anche la capacità di Repower di mettere in risalto le attività dei suoi clienti e partner: un aspetto importante per attività come la nostra.
28 settembre 2021