luglio 2020
Da sempre Repower interpreta il proprio ruolo nel settore dell’energia in maniera estensiva, ponendosi nei confronti dei propri clienti con un approccio fortemente consulenziale.
Nel corso degli ultimi mesi, a causa dell’emergenza sanitaria e dello stop forzato alle principali attività produttive, si è imposta con sempre maggiore urgenza la necessità di un’analisi aggiornata da mettere a disposizione delle imprese italiane. Uno studio che facesse il punto sui settori da noi più conosciuti, ma che sapesse andare anche oltre, tratteggiando lo scenario che si prospetta da qui a fine anno (e forse anche oltre).
È nato così il progetto dal titolo PMI, la ripresa post Covid in 8 focus, portato avanti in collaborazione con Il Sole 24 Ore e InfoData. Repower ha affidato agli esperti del centro studi della testata l’analisi di otto settori che conosce bene, grazie al proprio portafoglio clienti: viaggi e turismo, meccanica, industria manifatturiera, retail, salute e benessere, enoindustria, cultura e spettacolo, bar e ristoranti. Il tutto mettendo a disposizione la propria esperienza e le soluzioni più innovative (legate alla mobilità elettrica e all’efficienza energetica), con l’intento di offrire un contributo al dibattito che si sta sviluppando sulle strategie per la ripresa.
Il progetto si compone quindi di otto focus verticali, ognuno dei quali è portatore di un punto di vista specifico, una storia a sé che contribuisce a formare un quadro economico d’insieme eterogeneo e, per quanto riguarda l’impatto della crisi, piuttosto asimmetrico.
Gli otto report hanno contribuito a evidenziare due principali direttrici di cambiamento: la sostenibilità e il digitale, che si sono affermate in modo trasversale come linee guida per affrontare il nuovo scenario di business imposto dal Covid-19. La prima è il megatrend più importante di questo e dei prossimi decenni. Immaginare di superare la crisi innescata dal Coronavirus rifugiandosi in un passato nel quale i temi ambientali venivano ignorati non è una soluzione. Sia per motivi regolamentari (per via della presenza di legislazioni sempre più stringenti), sia per indifferibili questioni di marketing.
Anche il digitale ha trovato un ampio seguito durante il lockdown: basta pensare al lavoro da remoto, smart o meno che sia, che ha cambiato radicalmente le abitudini di consumo e di vita. In soli due mesi molti pregiudizi dei manager sono in gran parte caduti, così come l’inerzia che nelle organizzazioni meno moderne impediva o limitava lo svolgimento dell’home working.
Per le imprese, che siano industriali o di servizi, introdurre nuove tecnologie digitali non solo può migliorare la produttività nel lungo periodo, rendendole più competitive rispetto alla concorrenza, ma può anche ridurre i costi e aprire nuove possibilità commerciali. Diventare digital data driven è una strada pressoché obbligata per il successo duraturo delle PMI italiane.
A conclusione di ogni analisi, è disponibile una serie di spunti di riflessione utili a “guardare dopo la curva”, codificati nella sezione conclusiva Decalogo della ripartenza. Dietro ogni crisi, si celano sempre delle opportunità. L’analisi completa degli otto settori è disponibile all’interno del blog di InfoData.