settembre 2023

In un settore, quello dell’automotive, dove l’innovazione avanza in modo rapidissimo, attraverso lo sviluppo di tecnologie pensate per semplificare sempre più il “lavoro” del driver, esiste un ambito dove le capacità del pilota continuano a fare davvero la differenza: stiamo parlando delle corse automobilistiche. Ed è proprio qui, all’interno di una corsa automobilistica fra le più iconiche, che l’innovazione italiana, targata Politecnico di Milano, ha deciso di sperimentare un’auto a guida autonoma. Laddove immaginiamo la concentrazione del pilota, PoliMove, il centro di ricerca specializzato nell’automazione dell’automobile, ha inserito un computer. 

 

È accaduto all’interno dell’ultima 1000 Miglia, la competizione storica, quasi fiabesca, che si è svolta tra il 1927 e il 1957 e che ora è diventata una vintage race con, al suo interno, un comparto dedicato alla mobilità sostenibile, la 1000 Miglia Green. Durante l’edizione 2023 della corsa, una Maserati messa a punto dai ricercatori di PoliMove ha percorso alcuni tratti, autorizzati dal Ministero dei Trasporti, in modalità autonoma. Sul parabrezza dell’auto sono state montate telecamere, sensori, radar, sistemi gps che a tutti gli effetti sono diventati “gli occhi e le orecchie” di questo mezzo avveniristico in grado di “guidarsi” grazie allo sviluppo di algoritmi che permettono di riconoscere le situazioni, di capirle e di agire di conseguenza. “Al momento la supervisione umana è ancora indispensabile per prevenire e gestire gli imprevisti - ha raccontato Marcello Telloni, ingegnere a capo del gruppo di lavoro PoliMove, ai microfoni di Filippo Solibello, che lo ha intervistato per Rumors d’Ambiente, il podcast di Repower - ma l’obiettivo del 2024 è quello di correre l’intera 1000 Miglia in modalità autonoma”. 

 

La guida autonoma, al netto di dimostrazioni spettacolari come quelle della 1000 Miglia, ha in realtà molte altre applicazioni: la riduzione del traffico e quindi dell’inquinamento attraverso l’analisi dei dati processati da computer e data center, il miglioramento dell’efficienza energetica dei trasporti, la possibilità di rendere autonome le persone con mobilità ridotta. Per questo, la ricerca di sistemi di automazione può considerarsi a tutti gli effetti un’attività che prova a rendere la società più sostenibile.