ottobre 2022

 

È da poco tempo che l’alimentazione è diventata un affare ecologico e ambientale e che si parla apertamente di sostenibilità riferita a quello che scegliamo di mettere nel carrello della spesa e successivamente a tavola.

In pochi anni, siamo passati a considerare quello che mangiamo funzionale prima sotto il profilo per lo più estetico, classificando gli alimenti in più o meno “ingrassanti”. Poi c’è stata la volta della distinzione fra cibi sani e non sani. Adesso, l’attenzione si è spostata tra diete più o meno sostenibili.

 

Parlare di sostenibilità alimentare è estremamente complesso, perché calcolare l’impatto sull’ambiente della produzione di alimenti non è facile: entrano in gioco diversi fattori come la lunghezza della filiera, la quantità d’acqua necessaria per produrre un determinato cibo, l’incidenza del trasporto, il volume degli imballaggi.

 

La carne – e in particolare modo quella bovina – è al centro di parecchi dibattiti perché la sua produzione è considerata fra quelle con il maggiore impatto ambientale. Nonostante non ci siano parametri universali su cui basarsi per un confronto realmente costruttivo. I dati sulla carbon footprint della carne, sono spesso tra loro discordanti e possono variare moltissimo a seconda delle metodologie di allevamento. Negli anni, accanto al mercato della carne tradizionale, si sono affermati quello dei sostituti vegetali (il precursore di tutti questi prodotti è stato il “VegeBurger” servito per la prima volta a Londra nel 1982 nel ristorante di Gregory Sams) e quello della cosiddetta “carne coltivata” in laboratorio, prodotta a partire dalle cellule dell’animale, considerata da alcuni semplicemente “carne finta”.

Esistono però molti modi di rendere sostenibile la produzione di carne, come la scelta dei fornitori, privilegiando aziende vicine a livello geografico e a conduzione familiare, solitamente meno inquinanti, e compensando le emissioni di gas clima-alteranti con piantumazioni e produzione di energia da fonti rinnovabili. Siamo in presenza di un tema tanto attuale quanto rilevante, su cui è importante creare consapevolezza per non cadere in facili stereotipi. Per questo, al tema della “carne del futuro” è dedicato il focus di “Rumors d’Ambiente”, il podcast targato Repower che raccoglie e racconta storie di ordinaria (e straordinaria) sostenibilità.