dicembre 2020
Nata 20 anni fa nella zona delle Grange vercellesi, famose per la produzione del riso dal 1600, Risi&Co ha da alcuni anni dato vita a un tipo di agricoltura basata sulla qualità e non sulla quantità e su un ridotto utilizzo di fertilizzanti chimici e fitoterapici. Questo ha fatto sì che gli Aironi Cenerini, specie in via d’estinzione, tornassero a ripopolare le risaie. A loro Michele Perinotti, tecnologo alimentare e fondatore di Risi&Co, ha voluto dedicare l’azienda.
Per la loro fornitura di energia hanno scelto Verde Dentro, ecco perché.
Come nasce la vostra azienda, quali sono i suoi punti di forza?
Dinamismo e capacità di interpretare gli andamenti dei mercati sono i nostri punti di forza, uniti chiaramente alla realizzazione di prodotti innovativi.
Il progetto del brand gliAironi nasce da un’intuizione. La possibilità di creare con il riso molteplici prodotti con al centro sempre il cereale più consumato al mondo.
Il sodalizio ormai decennale con Gabriele Conte, Brand evangelist e responsabile marketing, ha portato poi una costante crescita di fatturato e di espansione nei mercati, in Italia e all’estero, nel settore retail, Ho.Re.Ca e GD/GDO.
Com’è cambiata negli anni la vostra produzione?
Inizialmente siamo passati dal confezionamento del riso alla realizzazione dei primi preparati per risotti “preallestiti” utilizzando verdure e ingredienti disidratati. Successivamente sfruttando le varie opportunità legate al cereale, abbiamo iniziato a realizzare farine, biscotti, barrette salutistiche e da un anno, con una società del gruppo, il primo sake di riso italiano realizzato al mondo.
Tradizione o innovazione?
La cultura e la coltura del riso sono i nostri pilastri fondanti.
La tradizionale esperienza, lunga cinque generazioni, nella produzione del riso della famiglia Perinotti, unita all’innovazione che sfrutta le caratteristiche tecniche della materia prima, ci permette oggi di realizzare prodotti inusuali e originali nel rispetto della tradizione.
Qualità e ridotto impatto ambientale, come gestite questo binomio e perché è un mix vincente?
Il nostro impegno ambientale è iniziato già negli anni ‘80 riducendo l’utilizzo degli antiparassitari.
Progressivamente abbiamo provveduto alla riduzione degli imballi plastici, alla segnalazione delle istruzioni per la riciclabilità su tutti i packaging, alla riduzione dell’utilizzo della plastica superflua anche nelle attività para-lavorative dei dipendenti (no bottigliette di plastica per l’acqua ma borracce in alluminio, no bicchieri di plastica per il caffè ma tazze in ceramica…) e da due anni, grazie a Repower, all’utilizzo di energia verde certificata.
Quali sono i vantaggi di Verde Dentro? Come condividete questa scelta con i vostri clienti?
Da tempo ormai l’attuazione di processi green nella produzione è al centro delle richieste del cliente. Vendere un prodotto, oggi, significa vendere una filosofia aziendale, un racconto al centro del quale il tema del rispetto ambientale è sempre più importante.
Un ruolo fondamentale lo ha giocato la consulenza qualificata di Davide che, oltre a ricoprire un ruolo consulenziale legato agli aspetti economici della fornitura, ha saputo dare preziose chiavi di lettura all’utilizzo dell’immagine “verde dentro” verso i nostri clienti.