gennaio 2024

 

Le sfide di ogni impresa, oltre a quelle legate alla specificità del settore e del business, sono ormai quotidianamente connesse al tema della sostenibilità, con cui tutti i soggetti, anche i più piccoli, sono chiamati a confrontarsi. Sostenibilità, in senso ambientale, significa generare profitti riducendo al minimo l’impatto in termini di emissioni e inquinamento e mettendo in campo buone pratiche di salvaguardia e tutela ambientale. Questi due imperativi da tempo hanno smesso di essere in antitesi, anzi, secondo l’ultimo Rapporto GreenItaly redatto da Fondazione Symbola e Unioncamere, le imprese che investono in tecnologie green hanno performance migliori in termini di aumento di fatturato (del 49%) e di numero di assunzioni (23%).

 

La prima azione da intraprendere per rendere sostenibile un’azienda è consumare meglio. Consumi energetici più efficienti corrisponde a un immediato risparmio economico sulle spese per le forniture energetiche, oltre a generare una riduzione dell’impronta di carbonio della propria attività. Da tempo gli interventi di efficientamento energetico delle imprese sono incentivati anche a livello economico: basti pensare alle detrazioni fiscali (fino al 75%) e a iniziative come il Conto termico 2.0, i Certificati bianchi e il Fondo nazionale efficienza energetica. Analisi e riduzione dei consumi non produttivi, illuminazione con tecnologia led, controlli termografici, misurazione delle fuoriuscite di aria compressa sono i principali ambiti su cui è possibile intervenire da subito per rendere più efficiente la propria azienda riducendo gli sprechi.

 

Un aspetto fondamentale per determinare la sostenibilità di un’azienda riguarda la scelta delle fonti di approvvigionamento energetico, puntando alle rinnovabili. Idroelettrico, ma soprattutto eolico e fotovoltaico sono in crescita esponenziale. Va veloce l’innovazione tecnologica legata allo sviluppo di infrastrutture di produzione energetica: negli anni, pannelli e turbine sono diventati sempre più performanti e meno costosi (i prezzi del fotovoltaico sono scesi sotto i 20 centesimi per Watt), rendendo la scelta di queste soluzioni alla portata di tutti. 

 

Infine, giocano un ruolo importante gli investimenti sulla mobilità a basso impatto, quindi elettrica. I fleet manager delle grandi aziende puntano sempre di più su ibrido e full electric, in tutto il mondo crescono le immatricolazioni di auto elettriche e, conseguentemente, aumenta il numero di dispositivi di ricarica per e-car ed e-bike (in Italia sono più di 47mila, secondo la piattaforma Motus-E) per soddisfare una platea sempre più larga di utenti. In linea con questo trend, diventare fornitori di ricariche per veicoli elettrici è un modo per ampliare la propria attività. Ed è alla portata di tutti, come nel caso di Repower Charging Net, un circuito di ricarica capillare e sostenibile che offre l’opportunità di diventare provider di ricarica e guadagnare da questa nuova linea di business. Per accedervi, basta avere uno spazio accessibile al pubblico dove offrire il servizio di ricarica.