giugno 2023
Coltivare piante sui fondali marini: no, non è fantascienza. Si tratta invece di un’idea, quella degli orti subacquei, avuta da Sergio Gamberini poco più di dieci anni fa, che si è ben presto concretizzata nel primo esperimento al mondo di coltivazione subacquea all’interno di biosfere, speciali cupole in plastica trasparente agganciate al fondale del Mar Ligure. Sono nati così i Giardini di Nemo. Ma quali sono i “pro” della coltivazione subacquea? Sott’acqua non ci sono insetti né parassiti, quindi non servono pesticidi, il livello di umidità è ideale e la quantità d’acqua necessaria per l’irrigazione è minima. Il primo tentativo di coltivazione (la pianta scelta è stata il basilico) ha funzionato e ne sono seguiti altri, con altre colture: insalata, pomodori, zucchine, piselli, fiori, funghi, aloe vera e piante aromatiche. Gli “agrinauti” che seguono il progetto hanno anche notato che le piante subacquee presentano un’alta concentrazione di olii essenziali.
Tecniche agricole innovative, come quella subacquea in biosfera, sono esempi di come si possa adattare il settore agricolo a un mondo che cambia, nel quale le sfide sono utilizzare poca acqua, risparmiare il suolo e ridurre l’impiego di pesticidi. Ma se il settore agricolo cambia, cambiano anche i fondali e le creature che li abitano. Nel Mediterraneo, ad esempio, da qualche anno è comparso il granchio blu, una cosiddetta “specie aliena”, cioè trasportata dall’uomo in un’area dove non era presente. Nello specifico, questo crostaceo è arrivato nei nostri mari in modo curioso, è stato cioè rilasciato dagli scarichi delle navi. Si tratta di una specie di granchio particolarmente grande e vorace, che crea problemi all’interno dell’ecosistema perché non ha predatori e si diffonde senza controllo.
Per risolvere questo problema, che avrebbe messo a rischio la fauna ittica esistente, è nato Blueat, il progetto di pescheria sostenibile a base di granchio blu, creato e portato avanti dalle “mariscadoras”, cinque donne riminesi che hanno dato vita a una filiera legata a questo crostaceo che viene pescato e lavorato per essere poi venduto sottoforma di prodotto congelato (crudo o cotto) e cucinato in diverse ricette (sugo, maionese, polpette, ecc…).
Alle storie dei Giardini di Nemo e di Blueat sono dedicati due episodi tutti da ascoltare di Rumors d’ambiente, il podcast di Repower che scova e racconta storie di innovazione e sostenibilità.