Le nostre storie di successo | Alberto Panigalli

Alberto, lo sguardo verso nuove conquiste

Telefono ad Alberto – marito, padre e nonno, consulente Repower da 7 anni – mentre è da un cliente.

Sei passato a trovare il tuo cliente?
Aveva delle letture disallineate e qualche problemino con il contatore. Allora sono andato a controllare e dargli qualche consiglio tecnico.

Che cosa ti piace del rapporto con i tuoi clienti?
Il fatto che prima o poi divento il loro “confessore”.

In che senso?
Mi chiamano anche per avere consigli, per esempio quando devono comprare un nuovo macchinario. Per me è impagabile, significa che vedono in me un punto di riferimento.

Qual è la sfida più grande nel tuo lavoro?
Considerare ogni giorno come se fosse il primo giorno di lavoro, senza pensare tanto ai risultati raggiunti, quanto a quelli ancora da conquistare.

Raccontami una trattativa memorabile.
Il 4 aprile un mio cliente ha sottoscritto un contratto per la fornitura di 11 BITTA. Sta creando un vero e proprio “network” con l’installazione delle torrette di ricarica in tutte le sue sedi sparse per l’Italia: vuole dare ai suoi clienti la possibilità di ricaricare veicoli elettrici. Una sfida veramente impegnativa ma la soddisfazione è indescrivibile!

Se non facessi il consulente che cosa vorresti fare?
Visto il mio amore smodato per la chitarra, farei il liutaio.

Cerco di considerare ogni giorno come se fosse

il primo giorno di lavoro, senza pensare tanto ai risultati

raggiunti quanto a quelli ancora da conquistare.

Alberto Panigalli

Quale lavoro non faresti mai?
Non lavorerei mai per un competitor.

Parlami della tua automobile.
Si chiama Magenta. Le parlo spesso e la ringrazio sempre per il suo servizio.

Qual è la frase che dici più spesso?
Si può fare!

Un ricordo dell’ultimo anno con Repower?
Ho avuto il privilegio di essere stato il primo consulente a proporre DIODA e a sottoscriverne il primo contratto.

Ai clienti piace questo servizio?
Sì. Più che altro piace a me e quindi l’entusiasmo con cui ne parlo è contagioso… alcuni clienti non mi lasciano finire di parlare e mi dicono: “Lo voglio!”.

Un sogno di bambino che hai realizzato?
Comprarmi la chitarra che desideravo. Certo, con enormi sacrifici - avevo meno di 13 anni, allora una chitarra costava 70.000 lire. Ma unicamente grazie ai miei sforzi, a furia di 1.000 e 500 lire, ce l’ho fatta. E quando sono andato al negozio non toccavo terra dalla gioia!

Ma che tipo di chitarra suoni?
Due acustiche e due classiche. Una volta suonavo anche quella elettrica, poi mi sono dovuto tranquillizzare!


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