Il finale è ancora tutto da scrivere

 

 

Sono le Comunità Residenziali dell’Associazione CAF: ambienti protetti che accolgono e curano minori vittime di maltrattamento. Posti speciali in cui i bambini e i ragazzi possono ritrovare una quotidianità rassicurante, costruire relazioni di fiducia con gli adulti e ricevere tutto l’aiuto che serve – educativo, pedagogico e psicologico – per superare le esperienze traumatiche vissute.

Insieme ai nostri clienti, siamo al fianco dell’Associazione CAF nel suo impegno quotidiano a favore dei minori in difficoltà sostenendo, per otto di loro, un percorso annuale di supporto psicologico necessario a rielaborare i traumi subiti e trovare la strada giusta per superarli.

Ogni piccolo ospite delle tre Comunità Residenziali psico-educative dell’Associazione CAF segue un percorso di supporto psicologico personalizzato, che prevede incontri periodici con gli psicologi di Comunità volti a sostenere il processo di guarigione dalle profonde ferite relazionali che le esperienze vissute hanno provocato. La volontà è quella di dare un lieto fine a storie come queste (in cui abbiamo scelto di usare nomi di fantasia).

Alice e Daniele: una storia da riscrivere

Alice, 10 anni, è timida, magrissima e manifesta resistenza al contatto con gli adulti. Sta sempre in piedi vicino alla porta, come se dovesse prepararsi a scappare. Si rifiuta di mangiare, ha fobie sul cibo e paura di essere avvelenata. Si tranquillizza solo vicino al fratellino Daniele, 6 anni, un bimbo vivace ma con frequenti scatti di rabbia e difficoltà di concentrazione.

Da quando la mamma – l’unico genitore – è entrata in un centro per tossicodipendenti, il Tribunale per i Minorenni li ha affidati a una delle Comunità Residenziali dell'Associazione CAF. I fratellini manifestano disagio sul piano comportamentale ed emotivo e hanno bisogno di un intenso percorso di sostegno psicologico per elaborare i traumi e riscrivere la propria storia.


Superare l’abuso? Per Francesco un’impresa possibile

A soli 9 anni, Francesco non riesce a vivere la propria infanzia. Le difficili esperienze vissute lo hanno portato ad allontanarsi dalla realtà e isolarsi sia a scuola sia dai coetanei.

Dopo i ripetuti maltrattamenti e le violenze subite in ambito familiare, il Tribunale per i Minorenni lo ha affidato a una delle Comunità Residenziali dell'Associazione CAF.

Francesco ora vive in un contesto protetto, ma per superare il disagio psicologico e relazionale dovrà seguire un lungo percorso di cura, insieme a uno psicoterapeuta esperto in età evolutiva.


Trasformare il dolore di Giulia in coraggio

La vita di Giulia subisce un brusco cambiamento quando viene ricoverata per una ferita infetta alla gamba. Una lesione su cui hanno gravato la mancanza di cure e le degradanti condizioni igienico sanitarie in cui viveva.

I Servizi Sociali hanno rilevato una persistente omissione di cure da parte della famiglia e, per decisione del Tribunale dei Minorenni, è stata allontanata da casa e affidata a una delle Comunità Residenziali dell'Associazione CAF.

Giulia è tenace e non vuole mostrarsi vulnerabile, ma il suo disagio è evidente, soprattutto a scuola. Soffre infatti di grave balbuzie e di movimenti involontari del corpo, spasmi muscolari spesso dolorosi.

Per Giulia è stato pensato un intervento integrato: uno psicoterapeuta esperto in età evolutiva che intervenga all’origine del problema e un logopedista per la rieducazione del linguaggio.

Associazione CAF

Accolgono e curano bambini e ragazzi vittime di maltrattamento e sostengono le loro famiglie in crisi.

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